Lima, 21 luglio 2018
Lunedí sono arrivata in Perù. Due sono stati i momenti che mi hanno concretamente dimostrato come il nostro progetto riesca davvero a seguire ogni ragazzo in modo individualizzato, tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche e del contesto da cui proviene.
Jesùs (13) vive con noi da circa 3 anni, con momenti di crisi ed uscita dalla casa-famiglia, ma anche con grandi progressi rispetto agli inizi. Ha un leggero ritardo ed è stato seguito fin da subito anche da psicologa, psichiatra e logopedista. Il percorso di crescita dei ragazzi non è mai lineare. Martedì scorso Jesùs non è riuscito a controllare la rabbia e, senza motivi gravi, ha picchiato un altro ragazzo della casetta e poi, per la frustrazione, ha cercato di farsi del male. La nostra casa-famiglia ha poche regole, ma molto precise, che servono a garantire una convivenza pacifica e serena a tutti. Una di queste è “non aggredire fisicamente i compagni o se stessi”. Per questo l’équipe degli operatori si è riunita e, dopo attenta valutazione, ha deciso che fosse opportuno mandare a casa per qualche settimana il ragazzo, perché si renda conto che questo tipo di comportamenti non sono accettati dalla nostra casa-famiglia e che deve impegnarsi ancor di più, con il nostro aiuto, a contenersi nei momenti di rabbia. Continua >