• Aggiornamenti costanti sulle attività e gli eventi dell'associazione

UNA GRANDE FAMIGLIA

Notizie da Lima | domenica 19 Agosto 2018 09:17

Lima, 16 agosto 2018

Carissimi amici,

a poche ore dal volo che mi riporterà in Italia, penso a tutto ciò che ho vissuto in questo mese nel progetto: mi porto dentro soprattutto i volti e i momenti condivisi con ragazzi, operatori e amici. La sensazione sempre più forte, ogni anno che torno, che siamo davvero una grande famiglia! Mi vengono in mente tanti momenti.

Angel ed Enrique, due fratelli che hanno vissuto in casetta negli anni scorsi, che sono venuti a trovarci in più occasioni per una partita di calcio, aiuto per i compiti, consigli terapeutici. Il compleanno di Andrea, la prima delle nostre ragazze che si è resa autonoma negli anni scorsi: sentirla raccontare di lei, del suo ottimo lavoro, di sua figlia, dei suoi progetti futuri col suo compagno per acquistare un piccolo terrenno, anche delle sue preoccupazioni. So che con la maggior parte di loro esiste un filo invisibile di amore che ci unisce, che è destinato a durare nel tempo, aldilà delle distanze, perchè quando si condivide davvero insieme ciò che nasce è vero e duraturo. Indimenticabili i tanti momenti coi ragazzi che oggi vivono nella casa-famiglia: Carlos, Jhordan, Frank, Cesar, René, Romel, Julio, Brandon. Quante cose ci siamo raccontati di noi durante i pasti. Quante cose mi hanno chiesto di me e dell’Italia con sincero interesse. Che emozione le lezioni di italiano che Jhordan ha voluto con insistenza. La gioia di Romel quando gli canto “La donna è mobile” del Rigoletto su sua insistenza: un ricordo per lui indelebile della nostra condivisione dell’anno scorso. Le lunghe chiacchierate con Martin (fondatore) durante i nostri spostamenti in strada: sui ragazzi, sugli operatori, sul futuro del progetto. Un legame di amicizia forte che alimenta anche l’essenza del nostro progetto, del quale condividiamo sempre gli aspetti più importanti, anche quando sono in Italia.

Parto così con la certezza che la realtà che sosteniamo dall’Italia è davvero viva e pulsante, piena di amore e di professionalità, sempre pronta ad aiutare chi ha bisogno, con sincero interesse.

Grazie a tutti voi per averla sostenuta nel tempo e per continuare ad essere al fianco dei nostri ragazzi.

Con affetto,

Alessandra

IL NOSTRO EDUCATORE RODRIGO SI PRESENTA

Notizie da Lima | sabato 27 Gennaio 2018 09:48

Nell’augurare Buon Compleanno alla nostra associazione Sinergia, che oggi compie 14 anni, concludiamo la pubblicazione dei profili dei nostri operatori peruviani, che con tanto amore e tanta professionalità seguono i nostri ragazzi di Lima, presentandovi il più giovane degli educatori di casa: Rodrigo.

Ciao a tutti, sono Rodrigo Carbajal Mendoza, ho 31 anni e sono ancora single. Lavoro nel progetto da 9 mesi come educatore sociale, nello stesso ruolo di Edilberto e Nilo, coi quali ci turniamo ogni 24 ore per stare costantemente coi ragazzi della casa-famiglia. Arrivo da una famiglia molto sensibile al sociale, dove ci sono insegnanti ed educatori, che hanno influenzato la mia formazione e di cui mi sento orgoglioso. Mi è sempre piaciuto lavorare con le persone, è la mia vocazione. Penso che sia lo scopo dell’essere umano quello di portare luce e significato a chi è nato in situazioni sfavorevoli, aiutandolo a sviluppare un atteggiamento positivo verso la vita. Accompagnare i ragazzi nella casa-famiglia Rayitos de Luz è per me significativo, di conforto per l’umanità che necessita di realtà come questa per generare unità e progresso. Anche se sono solo pochi mesi che accompagno i ragazzi nella quotidianità del progetto, mi hanno già insegnato molto: vivere con loro significa dover continuamente risolvere i problemi relazionali tra ragazzi e tra ragazzi ed adulti, e sto imparando a farlo nella concretezza delle situazioni che ogni giorno si presentano, tenendo conto non solo del comportamento, ma anche delle ferite che hanno nel loro cuore, dovute al loro passato; tutto ciò mi sta rendendo più empatico nei confronti degli altri, più sensibile. Continua >

LA NOSTRA PSICOLOGA SILVIA SI PRESENTA

Notizie da Lima | venerdì 29 Dicembre 2017 10:27

Mi chiamo Silvia Ruiton Tutumi e fino a novembre 2017 sono stata la psicologa del progetto. Recentemente ho dovuto rinunciare all’incarico per questioni personali legate a mio figlio. Ci tengo comunque a presentarmi e a ringraziarvi per aver sostenuto il lavoro da me svolto per tutto il 2017. Per 6 anni mi sono dedicata al benessere dei ragazzi accolti nella casa-famiglia di Sinergia Por La Infancia, disegnando percorsi di crescita individualizzati per ciascuno di essi e per le loro famiglie, mettendo a punto la metodologia del progetto con la stesura della guida metodologica, affiancando gli educatori e l’assistente sociale nel seguire i ragazzi nella quotidianità, nelle riunioni di revisione settimanale della convivenza, nel coordinamento e nella realizzazione delle visite mediche e delle terapie per i ragazzi. Mi sono anche dedicata ad organizzare incontri di gruppo su tematiche importanti (prevenzione all’alcolismo, prevenzione all’uso di droghe, abilità sociali, educazione dei figli) sia per i ragazzi che per i loro familiari: momenti ricchi di emozioni e di scambio di esperienze che hanno fatto crescere non solo loro, ma anche me. Dedicarmi ai ragazzi mi ha fatto acquisire più pazienza, più flessibilità: ora ho uno sguardo diverso sui ragazzi di strada, perchè li ho ascoltati e seguiti per tanti anni, conoscendone profondamente le storie. Continua >

LA NOSTRA ASSISTENTE SOCIALE YAZMIN SI PRESENTA

Notizie da Lima | domenica 24 Dicembre 2017 09:24

Mi chiamo Yazmin Ivon Borjas Ramos. Sono l’assistente sociale del progetto di Sinergia Por La Infancia, a Lima, in Perù. Ho 28 anni e sono nubile. Lavoro nel progetto da quasi un anno e mezzo. Mi occupo della salute dei ragazzi, accompagnandoli dal medico, per controlli e terapie e del contatto con le famiglie, che visito regolarmente per creare spazi di riflessione e genitorialità responsabile. Con ognuno dei ragazzi porto avanti un percorso di costruzione del proprio progetto di vita e coordino con le scuole, con gli enti pubblici e privati, le attività sportive e il tempo libero. Mi incarico infine anche degli acquisti dei viveri, sia per la casa di accoglienza che per i bambini che aiutiamo nel programma di sostegno scolastico (che prevede la distribuzione di latte, zucchero e avena per la colazione). Mi piace stare coi ragazzi perché sento di accompagnarli, giorno per giorno, alla scoperta dei loro progetti guidandoli verso mete positive. I ragazzi mi hanno insegnato a vedere in modo diverso chi, come loro, sta in strada, spesso sporco, maltrattato e sottoposto a mille pericoli. Prima pensavo che i ragazzi di strada non potessero cambiare e smettere di drogarsi, ma da quando sono in questo progetto, in cui ragazzi arrivano per loro volontà personale e poi poco a poco recuperano, grazie alla pazienza e all’affetto di noi operatori e alla loro tenacia, la capacità di vivere armoniosamente insieme agli altri, penso che la perseveranza e il credere che sia possibile cambiare vita possano portare davvero i ragazzi a un cambio radicale. I ragazzi mi hanno insegnato il potere della perseveranza e della fiducia.

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Natale in casetta: un nuovo arrivo

Notizie da Lima | mercoledì 20 Dicembre 2017 08:13

Natale 2017

Carissimi amici,

nel ringraziarvi per l’affetto che avete dimostrato anche quest’anno verso i nostri ragazzi di Lima (Perù) e nell’augurarvi di cuore Buon Natale, vi vogliamo raccontare la storia dell’ultimo piccolo arrivato da meno di un mese nella nostra casa-famiglia: Miguel Angel (10 anni).

Ha scombussolato la casa con la sua vivacità e iperattività. Viene da una famiglia in cui il padre lo picchia regolarmente. Questo ha provocato in lui un disturbo della personalità che gli impedisce di affrontare con serenità e a parole le relazioni quotidiane con gli altri. É abituato a ricorrere alla minaccia e all’aggressione quando qualcosa non gli va bene o si sente frustrato: nel breve tempo in cui è da noi, sono successi vari episodi in cui ha preso il coltello dalla cucina per minacciare un altro ragazzo o un operatore. Conoscendo i vissuti di molti ragazzi, comprendiamo che questi comportamenti sono frutto di tanti anni di violenza subita e di una enorme frustrazione repressa. É molto impegnativo per gli educatori gestire tali situazioni e generare poco a poco un cambiamento nei comportamenti di Miguel Angel. Ci vuole amore, flessibilità e creatività. Vogliamo credere però che sia possibile aiutarlo, così come siamo riusciti ad aiutare anche altri ragazzi con vissuti difficili che non trovavano ospitalità in nessuna struttura proprio per la loro storia travagliata. Continua >

Il NOSTRO EDUCATORE EDILBERTO SI PRESENTA

Notizie da Lima | venerdì 15 Dicembre 2017 07:29

Mi chiamo Edilberto Albitrez Suparo. Sono uno dei tre educatori che accompagnano quotidianamente (giorno e notte) i ragazzi che vivono nella casa-famiglia Rayitos de Luz. Ho 56 anni e sono sposato da 27. Ho due bravi figlioli di 23 e 24 anni, entrambi studenti e lavoratori. Sono nel progetto da oltre 10 anni! Nella casa seguo i ragazzi in ogni momento della vita quotidiana, da quando si alzano a quando vanno a dormire: nelle attività di pulizia della casa, nei pasti, nel gioco, nello studio. Soprattutto però li accompagno come un padre in ogni momento della giornata, cercando di rendere ogni situazione che vivono uno stimolo per rafforzare la loro motivazione al cambio di vita: sostengo le loro passioni, condivido i momenti difficili, armonizzo i litigi. Quando arriva un nuovo ragazzo, lo aiuto ad inserirsi nel gruppo e nella casa, mi occupo di fornirgli vestiti e materiali per l’igiene personale, seguendolo all’inizio anche nel recuperare le abitudini più semplici come quella di lavarsi.

Ho deciso di dedicarmi all’infanzia più povera ed emarginata, come i ragazzi di strada di Sinergia Por La Infancia, appena finita l’Università di Psicologia, perchè sentivo che si trattava di una fascia della popolazione con cui pochi volevano coinvolgersi, perchè nessuno ti prepara e perchè ci sono pochi soldi da investire in questi settori marginali della popolazione peruviana. Invece io mi sentivo bene nel contatto con i ragazzi in strada, mi divertivo con loro, riuscivo a stabilire con loro rapporti di amicizia che li portavano ad ascoltare i miei suggerimenti e mi permettevano davvero di aiutarli a scegliere strade nuove. Ancora oggi mi dedico ai bambini e ragazzi di strada perchè mi piace, mi dà soddisfazione. Molti ragazzi che sono già autonomi, dopo essere stati nel nostro progetto, sono rimasti in contatto con me : molti hanno già famiglia, lavorano e stanno molto bene. I ragazzi mi hanno insegnato molto con il loro particolare stile di vita. Ho capito che hanno moltissimi talenti per riuscire a sopravvivere in strada e che, se noi li aiutiamo a indirizzarli verso nuovi obiettivi, possono raggiungere mete incredibili. Mi piace passare le giornate con loro perchè instauriamo un tipo di comunicazione che per loro risulta “terapeutica”, perchè parlo molto con loro, li ascolto, ne accolgo le emozioni e li aiuto a gestirle ritrovando l’equilibrio interiore nei momenti di crisi. Ricordo in particolare un momento speciale in cui uno dei ragazzi e sua madre, che veniva poco a visitarlo in casa-famiglia e spesso solo per sgridarlo, riuscirono grazie alla mia guida a riavvicinarsi, chiedendosi reciprocamente scusa e abbracciandosi. Restò in me la sensazione di aver contribuito in qualche modo a migliorare le loro vite. Per il futuro del progetto mi auguro che possiamo estenderne il lavoro a livello comunitario e che riusciamo a potenziare le azioni di contrasto alla violenza sui minori, la causa principale, secondo me, dell’esistenza dei bambini e ragazzi di strada.

Con amicizia e gratitudine,

Edilberto

LA NOSTRA CUOCA ROSA SI PRESENTA

Notizie da Lima | domenica 10 Dicembre 2017 03:40

Mi chiamo Rosa Margarita Oropeza. Sono la cuoca dei ragazzi della casa-famiglia Rayitos de Luz, a Lima, in Perù. Ho 53 anni, sono sposata e ho due figli. Lavoro per Sinergia Por La Infancia da 6 anni. Mi piace molto cucinare. Adoro quando i ragazzi mi ricevono sulla porta d’ingresso con un abbraccio o addirittura mi saltano al collo stringendomi forte. Amo le visite dei ragazzi che sono stati negli anni scorsi nella casa, mi piace che mi raccontino come vanno le loro vite e vederli crescere e fare progressi. Da quando sono qui, ho ricevuto tanto dai ragazzi, soprattutto affetto di figli e abbracci. Mi hanno anche insegnato a migliorare il mio carattere e a trattare meglio il mio nipotino. I momenti più belli sono quelli in cui i ragazzi vogliono aiutarmi a cucinare e quelli in cui mi dicono che “gli sono mancata” durante le mie assenze per malattia. Belle anche le volte in cui chiamano i ragazzi, ex-residenti della casa-famiglia, e chiedono di parlare anche con me, per sapere come sto. Per il futuro del nostro progetto mi auguro ci possano essere più ragazzi a godere della casa-famiglia e più spazi verdi per tutti loro!

Con affetto e riconoscenza,

Rosa

Il cammino di Yerson

Notizie da Lima | mercoledì 4 Ottobre 2017 05:57

Yerson (12 anni) è arrivato in casa-famiglia, lo ricorderete, il giorno dopo del mio arrivo a Lima, in luglio. È un ragazzino, dolce, docile e maturo. È facile entrare in relazione con lui. Qualche giorno fa, dopo quasi tre mesi di permanenza nella nostra casa-famiglia, è passato alla seconda fase del percorso previsto dalla nostra metodologia: nella foto infatti stringe felice il peluche che gli è stato donato come simbolo di questo primo ma importante obiettivo da lui raggiunto nel nostro progetto. Ora potrà uscire in permesso nel fine settimana, per meritati momenti di svago. Viene da Huancayo, una città a otto ore circa dalla capitale. È arrivato con un gruppo di amici conosciuti in strada. Su un autobus, preso probabilmente clandestinamente. A volte i ragazzi, essendo minorenni e senza soldi per il biglietto, si nascondono sotto i sedili. Come gli altri è venuto a lavorare in capitale perché si guadagna meglio. Ha dormito in spiaggia, sotto le barche. Martin da qualche mese visita regolarmente questa zona per incontrare i ragazzi, che cerca di coinvolgere con il calcio per instaurare un legame di amicizia e poi aiutarli con il rientro in famiglia o l’ingresso in una struttura di accoglienza come la nostra. Continua >

GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (ultima parte)

Notizie da Lima | martedì 15 Agosto 2017 22:00

Lima, 15 agosto 2017

Carissimi amici,

la giornata trascorsa in strada con Martin é stata cosí intensa che solo oggi riusciró a terminare di raccontarvela.

  1. DIRITTO ALLA GIUSTIZIA

Dopo l’incontro con Maria ci dirigiamo verso il centro della cittá dove incontriamo Carlos, ormai diciassettenne, che ha vissuto con noi in casa-famiglia fino a due anni fa. E’ un ragazzo alto e magro, dal vissuto triste e difficile. Le sue esperienze in strada sono forti, soprattutto per il consumo di varie sostanze, dalla colla alla pasta di cocaina. A seconda dei periodi vive con qualche familiare, ora, da un mese circa, sta con il padre che peró ha grossi problemi di alcolismo. Ha voluto incontrare Martin perché lo aiuti con questioni di tipo legale: una ragazza lo ha accusato di aver cercato di molestarla, cosa difficile da appurare perché quando i ragazzi sono sotto l’effetto di droghe non si ricordano quello che fanno. E’ stato trattenuto in due occasioni in commissariato e fra un mese deve presentarsi in tribunale per ricevere una formazione all’educazione sessuale. Molti ragazzi di strada infatti sono spesso stati abusati da piccoli e sono cresciuti in ambienti con scarsa informazione rispetto all’affettività, al rispetto altrui e alle questioni di genere.

Martin gli spiega come funziona l’iter della giustizia quando c’é una denuncia e gli sottolinea piú volte l’importanza di presentarsi a tutte le citazioni che gli arriveranno per non dare inizio ad una dichiarazione di contumacia che potrebbe aggravare notevolmente la sua situazione: finire in carcere significherebbe entrare in una spirale di abbrutimento e ulteriore violenza. Carlos annuisce, anche qualche suo familiare é detenuto. Si mette d’accordo con Martin per andare insieme in tribunale a chiedere il documento in cui si segnala la sua situazione rispetto alla legge e le date in cui deve presentarsi. Continua >

GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (seconda parte)

Notizie da Lima | mercoledì 9 Agosto 2017 04:44

Lima, 8 agosto 2017

Carissimi amici,

continuerò a raccontarvi gli incontri avuti in strada con Martin, durante la giornata di martedí scorso, esempi viventi di diritti elementari negati alle persone che abbiamo incontrato.

  1. DIRITTO ALLA CASA E AL LAVORO

Con ancora il cuore stravolto dalla notizia dei due bimbi infetti da HIV, io e Martin siamo andati ad incontrare Maria, una ragazza giá maggiorenne che ha vissuto molti anni in strada e che ha chiamato Martin chiedendogli di incontrarla. Andiamo a “casa” sua. Ci riceve col sorriso e l’ironia dirompente tipiche delle persone di colore. La sua “casa”, che é poi il tema di cui voleva parlare a Martin, é una baracca (non ho foto da mostrarvi perché non ho avuto il coraggio di farle – la baracca della foto, su una delle colline desertiche di Lima, é una reggia al confronto): quattro pali inchiodati fanno da supporto a pareti variopinte di teli di plastica e coperte riciclate. E’ uno spazio di non piú di 6 metri quadrati, suddiviso in due da un telone per separare il letto dallo spazio-cucina…che non esiste ancora! Nel senso che questa baracca non ha luce (Maria ridendo ci mostra la pila a batterie che usa di sera per illuminare il posto), né acqua corrente, né fognature. Nulla che noi considereremmo indispensabile per definirla casa. Eppure Maria ci racconta contenta che la sorella, litigando coi vicini, é riuscita a concederle l’uso di questo angolo di terreno dove sorgono altre case umili, che Maria ha ripulito da sola dalle immondizie, perché veniva usato appunto come immondezzaio. Dice che si sente bene, che almeno non deve piú mendicare un posto dai parenti, che lo sente suo. Continua >

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