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Diario dal Perù – 1

Notizie da Lima | domenica 30 Luglio 2023 21:09

Lima, 29/07/2023

Carissimi amici,
sono finalmente tornata in Perù dopo 4 anni per visitare il nostro progetto per ragazzi di strada. E’ stata davvero una grande emozione: pensavo mi sarei sentita un po’ estranea, invece è stato come tornare a casa, sia con i luoghi che con le persone.

La nostra famiglia peruviana mi ha accolto con grande affetto: Martìn, i ragazzi, gli operatori. Sento nel profondo che i rapporti di amicizia e aiuto che abbiamo costruito in questi anni sono profondi e veri, tanto da oltrepassare ogni distanza fisica o differenza culturale. Era il nostro sogno: costruire ponti, unire le persone, tessere fili di solidarietà. Ci siamo riusciti. Ed è bello poterli vivere di nuovo in presenza anche da questa parte dell’oceano. In questi primi giorni ho vissuto tanti momenti significativi.

Mateo (10 anni) che vuole imparare l’italiano e mi chiede di continuo come si dicono le cose nella nostra lingua; Rodrigo (11 anni), suo cugino, che ha dei momenti in cui si incupisce, altri in cui litiga con Mateo anche fisicamente, ma poi è pure molto dolce e disponibile. Un piacere enorme vedere la gioia e la soddisfazione di Cesar (19) e Julio (18), che lavorano entrambi con grande impegno: il primo è stato appena assunto con contratto regolare in una cantina di vini, per pulizie e consegna merce, e sta usando i suoi guadagni per acquistare i mobili e gli elettrodomestici per la sua futura stanza in affitto; il secondo che studia per finire la scuola secondaria, ma anche per prepararsi agli esami di ammissione all’università, e nei fine settimana lavora come cameriere in un ristorante della zona. Jesùs (17), arrivato da poco, che è il più silenzioso e riservato ma di cui colgo la delicatezza nei rapporti coi più piccoli; Valentino (15), che è rientrato in ritardo dal fine settimana col padre (forse con una ricaduta nel consumo), ma che è stato riaccolto con grande sapienza e delicatezza in casa-famiglia, seguendo le indicazioni sagge di Martìn che ha raccomandato di non farlo sentire in colpa, né di dargli delle “punizioni”, ma di fare in modo che si senta il benvenuto e solo in un secondo momento riflettere con lui su ciò che gli è successo e su cosa potrebbe fare la prossima volta per evitare le tentazioni durante le uscite dalla casa-famiglia.

Le parole di Martìn mi hanno ricordato la particolarità del nostro progetto: mettere sempre al primo posto il bene del ragazzo, mai l’istituzione.

I momento più belli che sto vivendo in questi giorni sono i pasti: a seconda dei ragazzi che ho vicino, i dialoghi sono così differenti a seconda della fase e dell’età di ciascun ragazzo. Quando ho seduti vicini i più piccoli, sono pieni di curiosità sull’Italia e sulle nostre usanze (Mateo mi continua a chiedere che ora sia in Italia, perché è sorpreso dal fuso orario); quando invece ho vicino i più grandi, spaziamo tra storia, geografia e letteratura, come ieri sera quando io e Julio abbiamo raccontato la trama di Giulietta e Romeo agli altri ragazzi che non la conoscevano ancora.

Sono davvero felice di essere qui, di vivere la quotidianità coi ragazzi, che si alternerà con riunioni di coordinamento e progettazione con Martìn e gli altri operatori, ma che resta il cuore di questa mia permanenza: i ragazzi sono il centro, il loro bene è l’obiettivo.

Vi porto tutti nel cuore e in ogni mia parola, sorriso, abbraccio che rivolgerò a loro ci sarete anche voi.

Alessandra

Aiuta Cesar con il tuo 5×1000

Campagna,Notizie da Lima | giovedì 1 Giugno 2023 21:36

Cesar, 19 anni, vive nella nostra casa-famiglia da quando ne aveva 12.

Ha fatto un bellissimo percorso: oggi lavora in una cantina di vini 🍾, facendo le pulizie, e continua a studiare in una scuola online 📖 e con la nostra insegnante interna. Si sta preparando per una vita autonoma: si è già comprato i primi mobili con cui arredare la stanza in affitto 🏠.
È un ragazzo molto ordinato, allegro, amante del ballo 🕺, abile nel realizzare braccialetti e con una memoria eccezionale.
Ha buoni rapporti con la sua famiglia che visita ormai settimanalmente.

Donando il tuo #5×1000 a Sinergia permetterai a lui e ad altri ragazzi una vita autonoma lontana dai pericoli della strada.

Aiuta Mateo con il tuo 5×1000

Campagna,Notizie da Lima | martedì 23 Maggio 2023 21:00

Mateo è il più giovane della casa-famiglia: 10 anni appena compiuti. È arrivato a gennaio su richiesta della sua mamma, preoccupata perché stava frequentando ragazzi più grandi, nel suo quartiere difficile per alto tasso di delinquenza e consumo.
Mateo è allegro, vivace e giocherellone. Bravissimo a calcio.
Sinergia Por La Infancia lo sta aiutando a migliorare le sue abilità scolastiche, soprattutto lettura e scrittura, dopo 3 anni di didattica a distanza discontinua.

Tu puoi aiutarlo, devolvendo il 5×1000 a Sinergia. Sono 7 fratelli. Il suo sogno è essere un esempio positivo per i 3 fratelli più piccoli.

Aiuta Julio con il tuo 5×1000

Campagna,Notizie da Lima | martedì 16 Maggio 2023 15:19

Julio ha 17 anni e abita nella nostra casa famiglia dal 2017.

Viveva in strada da solo… invece oggi sta finendo la scuola superiore, ha buone relazioni con la sua famiglia, gioca in una squadra di calcio.

Progetti futuri: prepararsi per il test di ingresso all’università e iniziare a vivere da solo. Con il tuo aiuto ci riuscirà!

Dona il 5×1000 con la tua denuncia dei redditi, inserendo il Codice Fiscale di Sinergia (90013480232).

Natale 2021

Notizie da Lima | martedì 21 Dicembre 2021 21:03

Verona-Lima, Natale 2021

Carissimi amici,

grazie di cuore per la vostra generosa vicinanza ai ragazzi ed operatori peruviani anche nel 2021.

Vi ringraziano in particolare i volti della foto scattata agli inizi di ottobre durante la festa per i 16 anni di Sinergia Por La Infancia:

Cesar, che ha potuto continuare a vivere e studiare nella nostra casa-famiglia, di cui abbiamo seguito anche la madre e i fratelli; Julio, che, in piena adolescenza, è riuscito comunque ad impegnarsi negli studi di scuola secondaria e a mantenere i rapporti con la famiglia di origine che vive a Huancayo; Frank, tornato a vivere con noi nel 2021, dopo un periodo in famiglia, guidato con amorevolezza dagli operatori per mantenere alta la motivazione che lo ha fatto scegliere di rientrare nella nostra struttura; Henry, che proviene da Huancayo come Julio, parte di quel gruppo di minorenni arrivati in capitale durante il periodo estivo nell’illusione del facile guadagno in strada ma poi mai più rientrati nelle famiglie di origine, luoghi di alcolismo e violenza; Carlos (maggiorenne), rientrato in famiglia nel 2021, dopo una permanenza di vari mesi nella nostra struttura una volta uscito dal carcere minorile; Angel (maggiorenne) che, pur rientrato in famiglia agli inizi del 2021, continua ad essere seguito dal progetto per motivi di salute e di formazione; Romel (maggiorenne) che, grazie a noi tutti, ha potuto proseguire gli studi tecnici per diventare meccanico specializzato.

Vi abbracciano con grande riconoscenza anche gli operatori del progetto, che ogni giorno seguono amorevolemente e con professionalità i nostri ragazzi: Martin, presidente di Sinergia Por La Infancia ed educatore di strada; Romina, la nuova assistente sociale; Nilo, Freddy e Jorge, gli educatori della casa-famiglia, che seguono i ragazzi nelle attività quotidiane; Rosa, la nostra cuoca part-time, famosa per le sue prelibatezze e la generosità con cui ospita spesso i ragazzi nei fine settimana; Karolina, la psicologa, che coordina l’équipe degli operatori e dà supporto terapeutico ai ragazzi e ai loro familiari. Da giugno le attività di aiuto in strada sono riprese con maggiore frequenza: commovente l’aiuto fornito per la sepoltura di un giovane, da anni ammalato di AIDS, di cui il progetto aveva seguito i figli per gli studi. É morto da solo, senza nessun supporto familiare. Con amorevolezza, il suo corpo è stato recuperato in ospedale da Martin e trasportato al cimitero per la sepoltura sul nostro pulmino, ormai vecchio e stanco, ma sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno.

Da settembre sono ripresi regolarmente tutti i laboratori interni (musica, ceramica, oggettistica, recupero scolastico) che si erano interrotti ad aprile del 2020.

Piccoli segnali di speranza, nonostante la difficile situazione economica peruviana, che ha visto l’aumento del costo della vita e la perdita del potere di acquisto a causa dell’inflazione generale.

Buon Natale di luce e armonia ai vostri cuori. Feliz Navidad a todos!

PER TE REALIZZARE IL SOGNO DEI NOSTRI RAGAZZI DI LIMA E’ FACILISSIMO PERCHE’…

Notizie da Lima | sabato 4 Dicembre 2021 08:09
Per i nostri ragazzi, Babbo Natale siamo NOI, sei TU. Vuoi capire come fare? Leggi QUI.

15° anniversario di Sinergia Por La Infancia

Notizie da Lima | giovedì 1 Ottobre 2020 16:23

Verona – Lima, 1 ottobre 2020

Carissimi amici,

Sono parecchi mesi che non vi diamo notizie sui nostri ragazzi in Perù, ma oggi è una giornata speciale per tutti loro: il nostro progetto peruviano compie 15 anni. Auguri a tutti i ragazzi e a tutti gli operatori e grazie di cuore alle tante persone che in questi anni hanno reso possibile l’esistenza del nostro progetto e la realizzazione concreta di tante azioni di aiuto rivolte a bambini, adolescenti e giovani di strada.

Quest’anno non ho potuto andare in Perù a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ma ho seguito da vicino tutte le attività che sono state svolte a Lima. E’ stato belle vedere come, nonostante il ridursi degli spazi e dei contesti di condivisione all’esterno della casa-famiglia, i ragazzi abbiano potuto e saputo, grazie al grosso lavoro di riorganizzazione degli operatori, continuare ad avere una vita serena portando avanti le attività quotidiane: lo studio, lo sport, l’orto, l’allevamento di porcellini d’India, le feste di compleanno e di cambio di fase. Il progetto ha fatto un grande sforzo di riorganizzazione degli spazi e di sistemazione di tutti i pc a disposizione per permettere a tutti i ragazzi attualmente ospitati nella casa-famiglia per farli studiare, seguendo le lezioni online o sui canali televisivi statali: lo studio ancora oggi è a distanza e i ragazzi riescono a seguire le attività grazie al supporto prezioso di educatori, assistente sociale e psicologa.

Romel, il ragazzo maggiorenne ormai indipendente che continuiamo ad aiutare per gli studi, ha appena finito il primo modulo semestrale di meccanica presso un istituto professionale di buona qualità. Siamo tutti molto orgogliosi di lui.  

In strada, Martin ha portato soprattutto aiuti straordinari (cibo, coperte, medicinali, mascherine, ecc.) alle famiglie messe in grosse difficoltà dall’impossibilità di lavorare. Ha inoltre seguito vari casi di ragazzi, come Ronald, che non trovavano accoglienza presso nessuna struttura a causa della diffusione del virus. E’ stato commovente vedere con quanta tenacia Martin è riuscito a far valere i diritti di questi ragazzi “emarginati” presso gli enti competenti. E’ stato commovente ascoltare il racconto di come i ragazzi della casa-famiglia si sono coinvolti, insieme a Martin e agli educatori, nella preparazione dei pacchi alimentari destinati alle famiglie poverissime in forti ristrettezze economiche per il lockdown.

Vogliamo augurare al nostro progetto in Perù di VIVERE a lungo, per poter continuare ad aiutare con amore e con serietà i bambini, gli adolescenti, i giovani di strada e le loro famiglie.

Ci legano a loro dei fili meravigliosi di amicizia e solidarietà umana, che continuiamo a nutrire con fiducia nonostante le difficoltà del cammino. Buon compleanno Sinergia Por La Infancia!

Alessandra e Sinergia tutta

Notizie dal Perú

Notizie da Lima | mercoledì 1 Aprile 2020 20:50

Lima-Verona, 31 marzo 2020 

Carissimi amici,
Come state in questo tempo speciale che stiamo vivendo qui e in tutto il mondo? Spero davvero bene e il più possibile sereni. Abbiamo aspettato a scrivere perché sapevamo che gli animi erano pieni di tante emozioni, non facili da gestire. Adesso però che siamo tutti più consapevoli di essere uniti ad ogni essere umano e creatura vivente di questa nostra Terra, è bello ritrovarsi e alimentare, con parole e sentimenti, il legame di affetto e amicizia profonda che ci lega al Perù, ai ragazzi e agli operatori del nostro progetto di Lima. Anche là stanno succedendo tante cose. 

Dal 16 marzo sono attive in Perù le stesse misure di contenimento del virus attuate qui in Italia, con coprifuoco totale in capitale dalle 8 di sera alle 5 di mattina. Ciò ha avuto forti conseguenze sui beneficiari ed operatori del progetto. Abbiamo iniziato subito a ricevere richieste di aiuto sia dai ragazzi che si trovano in strada sia dalle famiglie più povere: dove andare a stare se non hai una casa e la polizia ti manda via da ogni piazza e rotonda dove almeno dormivi? Come sfamare la famiglia se lavoravi fino al giorno prima in strada, vendendo caramelle o pulendo i vetri delle macchine? Grande è stata la preoccupazione del nostro fondatore peruviano Martin per queste persone, in carne ed ossa, che a noi ricorrevano. Abbiamo subito deciso come Sinergia di istituire forme straordinarie di AIUTI ALIMENTARI, che vengono distribuiti da Martin con il nostro pulmino (vedi foto). Abbiamo deciso di AUMENTARE IL NUMERO DI RAGAZZI OSPITATI nella STRUTTURA di ACCOGLIENZA, con tutte le problematiche connesse soprattutto allo stato di salute dei nuovi arrivati: tutti i centri medici di zona sono chiusi, impossibile ricorrere a medici privati, quindi l’unico modo per sottoporli ad un check-up medico è stato fare pressione sul Ministero degli Affari Sociali e sulla Vice-Ministra affinché si incaricassero loro di tale responsabilità. Alla fine lo hanno fatto con la condizione però che i minori venissero poi inseriti nelle strutture pubbliche. Noi abbiamo acconsentito, per non entrare in uno scontro poco opportuno con le istituzioni, ma non siamo stati d’accordo che i ragazzi non abbiano potuto decidere dove stare né salutare Martin che si era preso cura di loro dalla strada alla nostra casa-famiglia, fino al Ministero. L’importante comunque è che lo stato abbia capito la necessitò di farsi carico di chi in questa emergenza non ha casa né nessuna risorsa economica per mangiare e curarsi. 

Abbiamo dovuto riorganizzare attività, presenza ed orari degli operatori del nostro progetto: sono stati sospesi, per prevenire eventuale contagio di ragazzi e insegnanti, tutti i laboratori interni (musica, ceramica e recupero scolastico); abbiamo lasciato a casa cuoca, psicologa e assistente sociale per pregresse problematiche di salute o per la difficoltà ad arrivare sul poto di lavoro coi mezzi pubblici. Martin si è trasferito a vivere in casa-famiglia già dal 17 marzo, per timore di non riuscire a spostarsi verso la nostra struttura e per dare supporto agli educatori visto l’aumentato numero di ragazzi che vi hanno vissuto per alcuni giorni. Sono tornati a vivere con noi Renè e Romel, i due ragazzi maggiorenni che hanno fatto uno stupendo percorso di recupero sociale negli anni scorsi all’interno della casa-famiglia, e che stavano entrambi vivendo in modo autonomo nelle vicinanze della casa-famiglia: il divieto di transito impedisce a Romel di lavorare come musico sugli autobus, come ha sempre fatto, la chiusura delle scuole gli impedisce inoltre di proseguire con il corso biennale di meccanica che aveva appena iniziato in un ottimo istituto professionale, cosa di cui era felicissimo e noi super orgogliosi; la chiusura della fabbrica dove Renè stava lavorando da circa un mese gli impedisce di avere il denaro per l’affitto e il cibo. Quindi ad entrambi abbiamo proposto di tornare momentaneamente a vivere in casa-famiglia per avere cibo e alloggio garantiti, non esporsi a troppi contatti esterni ed evitare di andare e venire esponendo gli altri minori. Capite cosa vuol dire che Sinergia rimane un punto di riferimento anche per chi ha già finito il percorso di recupero e reinserimento sociale? Vuol dire essere una famiglia, e poter dire ai tuoi figli di tornare quando vogliono, soprattutto quando sono in difficoltà. Non sapete quanto Renè e Romel ci siano grati: ci considerano davvero la loro famiglia. Entrambi sono orfani. Entrambi sono arrivati già adulti nel nostro progetto, considerati dalle statistiche degli “irrecuperabili”. Sono invece degli splendidi 28enni, risbocciati in tutto il loro splendore, con sogni e progetti per il loro futuro. Che meraviglia! Miracoli possibili solo se si crede nell’essere umano e nell’incorruttibilità della sua anima che resiste ad ogni difficoltà e bruttura. 

Infine, ma è forse la cosa più importante, Sinergia Por La Infancia tramite Martin e la sua compagna Sara, che gestisce la pagina facebook che vi invito a visitare, stanno facendo tante AZIONI DI PRESSIONE POLITICA sul governo e sugli enti preposti alla cura sociale delle fasce deboli per denunciare lesione di diritti (come quello gravissimo di ieri, quando un ragazzo è stato preso coi gas lacrimogeni dalla polizia perché in strada, in violazione alle norme di contenimento del virus, picchiato, costretto a pulire i bagni del commissariato e rilasciato solo quando Martin è andato in sua difesa) o mancata attenzione a chi non ha davvero i mezzo per poter rispettare le norme di sicurezza scattate dal 16 marzo: dove andranno a stare i senzatetto che in una città come Lima sono tantissimi? Cosa mangeranno i poveri se non ci saranno distribuzioni di alimenti massivi? Qualcosa si sta muovendo, sembra che il Ministero degli Affari Sociali apra una struttura di accoglienza temporanea per i ragazzi non accompagnati. Speriamo poi diventi stabile. 

Vi invito a guardare le pagine facebook di Sinergia e Sinergia Por La Infancia dove stiamo postando varie notizie. Siamo uniti. Siamo uno. 

Vi auguriamo di stare bene con tutto il cuore. Grazie per essere con noi anche ora. 

Auguri di Buon Natale

Notizie da Lima | venerdì 20 Dicembre 2019 07:23

Natale 2019

Carissimi amici,

un grandissimo GRAZIE da tutti i nostri ragazzi ed operatori peruviani per l’aiuto che anche nel 2019 avete dato loro con generosità. Che l’augurio più bello e vero per questo Natale vi arrivi dai sorrisi dei nostri ragazzi, in particolare da quello di Julian (nella foto a sinistra), ultimo entrato nella casa-famiglia.

Julian (12 anni) è arrivato nella nostra casa un mese fa, su richiesta di uno zio che ci conosceva per aver vissuto qualche settimana con noi nel passato. Lo zio ha chiamato Martin preoccupato per il nipote Julian che ha cominciato a sniffare colla da scarpe, fermandosi più tempo in strada, dopo la morte del padre. Tutta la famiglia di Julian, anche la mamma, ha esperienze di vita in strada e di carenze. L’evento che più ha influito però sul percorso in strada di Julian è stata appunto la morte del padre, avvenuta alcuni anni fa. Non si trova bene con il nuovo compagno della madre, anzi sente una gelosia profonda per lui, come se questi gli togliesse l’affetto e l’attenzione materni. Del resto è il figlio minore di vari fratelli più grandi. Ha un leggero ritardo che si manifesta nel suo comportamento, piange e reagisce spesso come un bambino più piccolo della sua età, e nelle difficoltà a scuola, non sa nè leggere nè scrivere.

É stato accolto molto bene dagli altri ragazzi della casa-famiglia che sono tutti più grandi. Sono pazienti con lui anche quando si arrabbia e piange. Hanno capito che dentro è più piccolo della sua età. Julian si sta ancora adattando ai ritmi della casa-famiglia ma ha già trovato stimolanti alcune attività da noi propostegli come il laboratorio di ceramica e oggettistica. La madre sta venendo a visitarlo ma si vede chiaramente che fa fatica a rapportarsi con lui (anche lei ha vissuto in strada quando era piccola). La persona che più capisce e potrà sostenere Julian nel suo percorso di recupero è una vicina di casa della madre che conosce da tempo il ragazzino ed è già venuta a trovarlo più volte. Dimostra di saperlo comprendere e dialoga facilmente con lui.

Includiamo Julian nelle nostre preghiere di questo Natale affinchè possa trovare la forza interiore e possa ricevere l’adeguato sostegno per uscire dai pericoli della strada.

Grazie ancora, cari amici, per aver compreso che i nostri ragazzi, sia in strada che nella casa-famiglia, hanno bisogno di persone che credono in loro, nella loro capacità di cambiare e trovare nuove strade di vita e speranza. Una opportunità per una vita migliore di quella che hanno vissuto finora. Grazie per rendere possibile che il nostro progetto peruviano continui ad offrire ad ognuno di loro nuove strade di speranza.

Possa questo Natale inondare i vostri cuori dell’amore più grande e più puro verso il prossimo e verso chi, anche se lontano, è unito a noi nella fratellanza universale delle nostre anime.

Alessandra e Sinergia tutta

DALLA STRADA ALLA CASA-FAMIGLIA

Notizie da Lima | venerdì 13 Settembre 2019 08:03

È stato molto interessante osservare la metodologia che segue Martin, il nostro educatore di strada, per favorire la decisione dei ragazzi di lasciare la strada e venire a vivere nella casa-famiglia. Martin gira per i posti più frequentati della città dai ragazzi di strada: li trova, si presenta e li conosce. In queste occasioni chiede loro come stanno e organizza delle brevi attività come la realizzazione di braccialetti oppure delle partite di calcio. Si preoccupa molto della loro salute e porta con sé il necessario per disinfettarli se hanno delle ferite. Accade spesso che i ragazzi che vivono in strada contraggano malattie della pelle per la sporcizia in cui vivono. È dolce vedere come Martin si prende cura di loro. È attento a tutto. Ad esempio un giorno ha chiesto ad una ragazzina in modo scherzoso come mai fosse ingrassata. Subito ho pensato che non fosse una domanda carina da fare, poi ho capito che era preoccupato che lei fosse incinta. È da piccole domande come questa, fatte con delicatezza, che si vede proprio come mette a loro agio i ragazzi. È un’indagine velata. Si ricorda tutti i loro nomi. Quando in questi incontri informali incontra qualche ragazzo che desidera entrare in casa-famiglia, gli lascia il suo contatto e gli dice di scrivergli o chiamarlo nei giorni successivi per fissare una “riunione”. Questo termine i ragazzi lo hanno interiorizzato molto bene e sanno che prima di entrare in casetta devono farne 3. Nella prima riunione Martin fa alcune domande per conoscere meglio il ragazzo e la sua storia. Gli chiede se è in contatto con la famiglia, fino a che anno ha frequentato la scuola, se assume droghe, da quanto tempo vive in strada, se ha una fidanzata, perché vuole venire in casetta, se è già stato in altri istituti, tuttte domande che fanno parlare il ragazzo di sé. Le riunioni non vengono fissate subito perché Martin cerca di dare ai ragazzi la responsabilità di richiamarlo nei giorni successivi, per vedere anche se sono davvero motivati e interessati a cambiare modo di vivere. Quando un ragazzo fissa un appuntamento e lo rispetta è già una grande conquista. Spesso infatti si dimenticano e non vengono perchè sono sotto l’effetto della colla, oppure non hanno messo da parte i soldi per il bus da prendere per arrivare al luogo dell’appuntamento. Se non si presentano, ciò non significa che perdono la loro possibilità di entrare in casetta, ma che la posticipano perché slitta la riunione fino a che il ragazzo ce la mette tutta per essere presente. La seconda riunione è più strutturata. Martin mostra delle immagini di scarpe diverse e chiede al ragazzo quella che gli piace di più: cosa gli piace o non gli piace di quella che ha scelto e cosa di quelle che non ha scelto. Passa poi ad una valutazione degli aspetti positivi e negativi del rimanere in strada e dell’entrare in casa-famiglia. Per farlo utilizza un foglio con una bilancia sulla quale scrivere queste riflessioni. Alla fine lo fa riflettere sul fatto che a volte bisogna fare delle scelte. Ritira fuori il foglio delle scarpe e sottolinea ad esempio che non c’è il numero esatto della sua scarpa preferita. In questo modo gli fa capire la differenza tra quello che lui vorrebbe e quello che invece conviene. Il ragazzo vorrebbe la scarpa più bella, ma non gli conviene perché è un numero troppo piccolo o grande per lui. Allo stesso modo lo fa riflettere sul fatto che anche nella vita reale succede così, a volte le cose che ci piacciono di più non ci convengono, come continuare a stare in strada. Al terzo incontro il ragazzo viene invitato a visitare la casetta. Anche qui il ragazzo viene responsabilizzato a contattare Martin per raggiungerla. In questa occasione conosce la struttura, i compagni, le figure adulte presenti e gli vengono spiegate regole e funzionamento della casa. Se il ragazzo, dopo queste tre riunioni, è ancora motivato ad entrare in casetta viene accolto a braccia aperte, come un figlio atteso da un lungo viaggio. 

Partecipare a queste riunioni è stato per me una rivelazione perché ho capito quanto sia difficile per Martin far aspettare quei ragazzi. I loro visi e la loro voce inteneriscono perché la loro è una richiesta d’aiuto costante: “Quando posso venire in casetta? Tra quanto vengo in casetta? Mi porti in casetta?”. Purtroppo però è un’attesa necessaria perché permette la buona riuscita dell’inserimento nel progetto. Far entrare subito ogni ragazzino che si incontra per strada sarebbe ingiusto sia per lui, perché non capirebbe la vera importanza di quello che gli viene offerto, sia per gli altri ragazzi già presenti in casa, perché continuerebbero a vedere ragazzi che entrano ed escono. Devo dire che ritengo questo approccio molto valido e ho avuto la fortuna di osservare la competenza che Martin mette in questo delicato percorso.

Grazie, Martin, per essere una figura così importante per questi ragazzi e grazie anche a tutti gli educatori, alla psicologa e all’assistente sociale che lavorano in casetta e che, dopo l’ingresso dei ragazzi nella nostra struttura, li seguono e sono per loro punti di riferimento come dei genitori.

Grazie anche a tutti voi che, dando il vostro contributo, permettete a questo progetto di esistere e a questi ragazzi di scegliere per la propria vita e di non essere schiacciati dalla vita di strada.

Sabina

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