AUGURI dal Perù
Ecco la consueta lettera di Alessandra. Ci uniamo a lei per augurare ad ogni sostenitore di Sinergia un 2012 carico di serenità e soddisfazioni.
Carissimi amici,
con grande gioia, anche se dopo parecchi mesi, vi scrivo dei nostri ragazzi e del nostro progetto in Perù.
Il 2011 é stato un anno intenso, da molti punti di vista: il rifacimento del tetto, i ragazzi entrati tutti in piena fase adolescenziale, il consolidamento del personale del progetto, la gestione di varie pratiche per la regolarizzazione della nostra nuova proprietà nella quale i ragazzi hanno trovato uno spazio davvero più adatto per esprimersi.
Proverò a raccontarvi tante piccole e grandi cose successe in questi mesi, sperando di farvi davvero sentire parte di Noi.
I nostri ragazzi sono cresciuti così tanto in questi mesi, soprattutto i maschi che ormai sono entrati tutti a pieno diritto nell’adolescenza: alcuni sembrano già quasi dei giovanotti e più di uno ha iniziato a radersi. Anthony, Angel, Kervin ed Esaú da marzo hanno proseguito con impegno ed entusiasmo gli studi nella piccola ed umile scuola di Pachacamac, il centro abitato più vicino a noi, molto simile ad un villaggio: qui, nonostante la disorganizzazione da parte del preside e a volte dei maestri, i nostri ragazzi hanno trovato uno spazio importante di formazione e di relazione con i coetanei. Si sono entusiasmati per le sfilate e le marce in occasione della festa dell’indipendenza peruviana; hanno danzato in varie occasioni con i costumi tipici del loro paese,
partecipando con grande destrezza. Esaú, che quest’anno conclude la scuola primaria, ha voluto partecipare a tutte le attività di raccolta fondi per la cena, il ricordo e la foto di fine anno.
Le domeniche sono state occasione per andare spesso al paesino e giocare lunghe partite di pallavolo e calcio sui campi comunali di pura terra, sempre stracolmi di gente che qui trova l’unico punto di aggregazione della comunità. Il paesino di Casica é diventato un punto di riferimento per tutti i ragazzi, che sempre più si sentono parte della comunità che ci ospita. Abbiamo stretto maggiori rapporti con il vicinato: quando si rompe la pompa dell’acqua i vicini del terreno a fianco non esitano a riempirci le taniche d’emergenza, la coppia che gestisce il negozietto più fornito della zona, molto simile ai vecchi empori del far west, ci ha preso in simpatia e ogni tanto ci fa qualche sconto, ci regala scatole di cartone quando ci servono per mettere via degli
oggetti e soprattutto ci danno utilissimi contatti per trovare le persone di cui abbiamo bisogno: grazie a loro abbiamo trovato la cuoca e anche i muratori che hanno realizzato il pozzo nero per le fognature.
Anthony continua anche la scuola calcio, a volte con più voglia a volte meno, anche a causa della disorganizzazione che caratterizza la società sportiva: per questo qualche settimana fa si é deciso con lui di cambiare la scuola di riferimento. Al telefono l’ho sentito molto contento del cambiamento.
José Luis ha proseguito le attivata all’interno della casa, ritrovando entusiasmo nel parteciparvi con l’arrivo a giugno di Victor, un ragazzo che era stato con noi nel 2008-2009 e che poi era rientrato in famiglia. Ora José Luis sta frequentando un corso professionale di falegnameria, che lo occupa tutte le mattine, mentre nel pomeriggio segue le lezioni con l’insegnante di sostegno interna alla casa; da settembre ha anche iniziato un percorso di logopedia presso un centro di riabilitazione del linguaggio, a cui viene accompagnato dalla nostra nuova assistente sociale che si occupa di aiutarlo negli esercizi che deve svolgere a casa. Victor frequenta una scuola per il recupero di più anni in uno e anche per lui si sta pensando all’iscrizione a breve presso un centro professionale. Per Esaú, visti i suoi 16 anni e la conclusione positiva della scuola primaria in strutture pubbliche regolari, si pensa che dall’anno prossimo possa proseguire gli studi secondari in maniera accelerata presso una scuola privata e iniziare a concentrarsi più sulla formazione al lavoro presso un centro professionale della zona.
Quest’anno, come vi sarete già resi conto, ci ha visti particolarmente concentrati sull’area della formazione al lavoro visto che il gruppo dei ragazzi ospitati é cresciuto e comincia ad avere l’età e la maturità sufficienti per iniziare percorsi di tipo professionale: Carla, a gennaio e febbraio, aveva seguito un corso di pasticceria, che é poi proseguito presso un centro finanziato da un’impresa della zona; ha frequentato con entusiasmo e interesse tale percorso, che l’ha vista anche protagonista di una due giorni di produzione intensiva di torte destinate alla vendita, fino al momento in cui é rientrata a casa, a luglio, dopo che insieme a lei abbiamo valutato fosse più opportuno che la seguissimo in modo esterno con le visite dell’assistente sociale e degli educatori di strada. Ha invece proseguito gli studi secondari, dopo il trasferimento presso la scuola più vicina a casa sua. Elizabeth, che é andata a vivere con una zia paterna a luglio, nei primi sei mesi dell’anno aveva realizzato un periodo di apprendistato presso una sartoria e poi successivamente presso lo stesso laboratorio di confezioni in cui anche Andrea aveva fatto pratica. Attualmente vive con la zia e l’aiuta nella sua piccola attività commerciale in un mercato popolare; prosegue in modo autonomo la frequenza della scuola secondaria privata presso la scuola in cui l’avevamo iscritta l’anno scorso con la sorella. Andrea, rientrata in casa-famiglia per sua scelta dopo l’esperienza presso la nonna materna, ha voluto interrompere l’apprendistato presso il laboratorio di confezioni e provare altri tipi di lavoro: ha lavorato per un paio di mesi presso un negozio di alimentari nel mercato popolare di Pachacamac, poi nella fabbrica di prodotti naturali che si trova di fronte a casa nostra, impiego che le piaceva molto ma che ha dovuto lasciare per riduzione del personale; attualmente lavora presso una fabbrica di lavorazione delle olive, con orari un po’ più faticosi rispetto alle altre due esperienza, ma sempre con la possibilità di frequentare di sabato la
scuola secondaria. In questo anno, grazie all’intenso lavoro di accompagnamento di educatori e assistente sociale, é maturata molto nella sua autonomia in vari ambiti, come la ricerca del lavoro, le pratiche per i propri documenti, l’apertura di un libretto di risparmio. Con lei si é strutturato un percorso di utilizzo guidato dei suoi risparmi, una parte dei quali costituisce un fondo intangibile che le servirà al momento di uscire dalla casa per trovare uno spazio in affitto e per arredarlo. Un momento molto emozionante per lei e per tutti noi é stata la sua prima partecipazione alle votazioni parlamentari.
Ecco qui in tutto il suo splendore la nuova casa dopo la conclusione, a giugno, dei lavori di rifacimento del tetto e ritinteggiatura di esterni e interni: seguire il loro svolgimento é stato molto faticoso per me e Martin, ma n’é valsa davvero la pena: ragazzi e operatori sono molto contenti del risultato perché gli spazi abitativi sono molto più accoglienti di prima. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno permesso con la loro generosità la realizzazione di queste migliorie. Al rifacimento si sono aggiunti in corso d’opera altri lavori necessari: la realizzazione di un secondo pozzo drenante per le fognature, per evitare continui
intasamenti e spese di svuotamento; la ritinteggiatura interna ed esterna degli ambienti in muratura (corpo centrale della
casa); la messa a norma degli impianti elettrici con realizzazione della massa a terra e canaline di protezione: quest’ultimo lavoro é necessario per richiedere l’agibilità della casa, che ci dovrebbe essere concessa a giorni dal nostro comune di riferimento.
Il lavoro di accompagnamento dei ragazzi in strada é stato molto intenso sia per Martin che per Freddy, il nostro secondo educatore di strada, che da novembre lavora per noi a tempo pieno, appoggiando Martin anche in alcune attività di gestione ordinaria del progetto, come la contabilità. Siamo infatti entrati in una nuova fase della nostra opera che avevamo pensato fin dall’inizio, ma che solo ora é stato possibile iniziare viste le condizioni di maggiore stabilità e autonomia locale del progetto: in Perù sarà principalmente Martin a coordinare il progetto, con l’ausilio di tutti gli operatori e di Freddy; in Italia io continuerò a
seguirlo strettamente, concentrandomi sulla raccolta fondi e la sensibilizzazione. Una volta all’anno, e tutte le volte che si renderà necessario, andrò in Perù per seguire direttamente il progetto, condividere con i ragazzi e gli operatori, dare una mano a Martin e realizzare attività puntuali di consolidamento del progetto. Ovviamente i ragazzi e Martin mi mancano molto, ma sono sempre in strettissimo contatto con loro: con Martin ci sentiamo almeno due volte a settimana per prendere insieme le decisioni e condividere ogni aspetto del progetto, che resta la parte più importante della mia vita.
In strada Martin ha seguito due fratelli di 11 e 13 anni con una storia e una famiglia disastrose alle spalle. Il ragazzino più grande Martin l’ha conosciuto l’anno scorso: era stato violentato in una di quelle stanze fatiscenti dove pernottano a pagamento i ragazzi di strada; si era reso necessario un lungo accompagnamento medico perché il ragazzo aveva contratto la sifilide. Traumatizzato dall’evento, il ragazzino era tornato a casa sua e aveva smesso di stare in strada, ma a casa la situazione era ed é disastrosa: la mamma li ha abbandonati già da parecchi anni e il padre é un alcolizzato cronico che non si preoccupa neanche che i figli mangino; il fratello più grande é ammalato gravemente di tubercolosi, e i due fratellini più piccoli sono ospitati in una casa-famiglia. Grazie all’accompagnamento di Martin, che si é dedicato anima e corpo a tutti i piccoli di questa famiglia, il ragazzo tredicenne ha ripetuto la cura per la sifilide, lui e il fratello sono stati finalmente iscritti all’anagrafe e hanno potuto avere il certificato di nascita e la carta d’identità per i minorenni, anche se il padre non si ricordava luogo e data di nascita e ogni volta che Martin lo andava a prendere per le pratiche lo trovava completamente ubriaco e doveva a volte rinunciare, a volte aspettare che riuscisse a camminare e parlare; dopo due anni che non si vedevano, Martin ha accompagnato i due fratelli più grandi a visitare i due fratellini più piccoli nella casa famiglia dove vivono: a seguito di tale visita anche il ragazzino undicenne ha chiesto e ottenuto, dopo una serie di accertamenti medici per vedere che non avesse la tubercolosi come il fratello maggiorenne, di entrare anche lui nella casa famiglia: così adesso tre dei quattro fratelli minorenni (vedi foto a lato) si sono riuniti insieme. Martin mi raccontava che il momento del ricongiungimento é stato davvero toccante: all’inizio i fratellini più piccoli non hanno
riconosciuto i due più grandi, poi mano a mano che se ne sono resi conto si sono messi a piangere e sono corsi ad abbracciarli. Ora Martin li va a visitare regolarmente: come sapete fa parte dello stile di accompagnamento del nostro progetto non limitarci a favorire l’ingresso dei ragazzi in case di accoglienza, ma accompagnarli nel tempo affinché non si sentano soli e non perdano le motivazioni a restarvi.
Carissimi amici, sarebbero ancora tante le cose da raccontarvi ma il timore é sempre quello di dilungarmi troppo e stancarvi nella lettura.
Vi invito però a contattarmi per incontri diretti in cui posso davvero con più calma raccontarvi i dettagli del nostro progetto. Mi fa’ piacere incontrarvi in spirito di amicizia e condivisione ed, ora che starò più tempo in Italia, ho anche più tempo per farlo.
Ci tengo moltissimo ad AUGURARVI di tutto cuore, insieme agli amici di SINERGIA e SINERGIA POR LA INFANCIA, un FELICE NATALE e un BUON 2012, con l’augurio sincero che possiate godere a pieno dei vostri cari e mantenere lo spirito di apertura e solidarietà verso gli altri, anche lontani come i nostri ragazzi, che avete dimostrato di avere in abbondanza.
Vi ringraziamo infinitamente per ogni piccolo o grande gesto di generosità verso di loro, chiedendovi di continuare ad aiutarli, nei limiti delle vostre possibilità attuali, anche nel nuovo anno. Vi ricordiamo in particolare che stiamo cercando di allargare il gruppo dei sostenitori continuativi del progetto e che potete aiutarci senza alcuna spesa devolvendo a Sinergia il 5 per mille delle vostre dichiarazioni dei redditi.
BUON NATALE E BUON ANNO A OGNUNO DI VOI!
Alessandra, Sinergia, Martin e tutti i ragazzi peruviani.