Un’aria nuova, con risa e grida di nuovi ragazzi
a natale Martin ci aveva scritto: “Il giardino della nostra casa risuona di un’aria nuova, con risa, canti e grida di nuovi ragazzi”. Eccoli qui i nostri nuovi angeli: sono Israel, Enrique, Gustavo, Fran, Luis, oltre a Jesùs che è tornato a vivere con noi. Israel è il più piccolo, ha 11 anni. Ha una situazione familiare difficile: il padre è morto, la madre gravemente malata. Per sfuggire alle tensioni domestiche, passava le giornate nell’affollata strada che porta alla spiaggia, vendendo con altri coetanei. Aveva iniziato ad sperimentare lo stile di vita dei ragazzi di strada. Enrique ha 12 anni. Non abbiamo ancora avuto contatti con la sua famiglia, che si è trasferita nella capitale dalla foresta amazzonica due anni fa. Non sa leggere né scrivere. È però molto abile a calcio e con la bicicletta. È ancora molto bambino e ama follemente i cartoni animati. Non sapeva quando fosse nato, ma grazie all’ufficio dell’anagrafe, siamo riusciti a recuperarne la data di nascita: finalmente anche lui potrà festeggiare il suo compleanno! Gustavo ha 13 anni. Non è stato facile per lui scegliere di lasciare il gruppo di amici che aveva in strada. Lo hanno aiutato molto i pomeriggi che ha passato in casa-famiglia: alla quarta visita, ha deciso di restare a viverci, perché si sentiva bene, meglio che in strada. Nel suo caso siamo riusciti a contattare la famiglia grazie all’ufficio centrale dell’anagrafe di Lima, con il quale collaboriamo da anni per i casi più difficili di ricongiungimento familiare. Fran ha 15 anni. La madre è morta qualche giorno fa a seguito di un aneurisma cerebrale. La situazione in famiglia è delicata: resta solo il padre ad accudire i 2 fratellini minori. La famiglia è molto povera ed umile. Jesùs, che ha ritrovato da poco la madre, è tornato a vivere con noi. Il primo periodo con la “nuova” famiglia è stato molto bello: erano tutti molto felici ed emozionati di essersi ritrovati. Jesùs passava le giornate letteralmente attaccato alla madre, come a recuperare il tempo perduto dell’infanzia senza lei. Poi però sono subentrate le normali difficoltà della convivenza quotidiana. Sono emerse le diversità degli stili di vita. Lui ad un certo punto si è sentito sotto pressione per le richieste ed aspettative della famiglia. Ha avuto un cedimento ed è tornato qualche giorno in strada. Poi però ha chiamato Martin ed ha chiesto di tornare a vivere nella nostra casa-famiglia. Ora è di nuovo con noi, ma con al fianco la famiglia che lo viene a visitare e che ha iniziato un percorso di formazione con la nostra psicologa. Aiuteremo la madre e la famiglia a capire le peculiarità della vita di strada che ha sperimentato Jesùs e ad assumere uno stile educativo più flessibile e comprensivo. L’ho chiamato giorni fa. Mi sono emozionata quando mi ha detto: “Alessandra, adesso devo andare perché è arrivata mia mamma!”. Siamo davvero felici per lui e di poter ancora essergli di aiuto in questa nuova tappa della sua vita. Non più solo con noi, ma anche con la madre e i nuovi fratelli acquisiti.
Vostra Alessandra.