Nuovi ragazzi in casetta
Lima, 26 novembre 2014
Rieccoci qui, cari amici, dopo un paio di settimane: qui i ritmi sono molto veloci e non ho trovato molto tempo per scrivere! Che dire di questo primo mese?? Abbastanza movimentato, come le mie emozioni. Parto da quelle più recenti. Ho portato un po’ d’Italia in casetta: abbiamo fatto la pizza, e devo dire che è uscita proprio bene! Con Jonathan, Jesus ed Edilberto ci siamo riempiti di farina, abbiamo impastato, cucinato e mangiato ovviamente. E’ stato molto bello per il clima creatosi e per la soddisfazione a fine lavoro, mia e loro, di essere riusciti bene; io, con la mia difficoltà nello spiegare bene a parole cosa fare, e loro entusiasti dell’attività che capivano al volo! Erano contenti e curiosi di provare nuove ricette italiane!
Ci sono nuovi ragazzi in casetta con noi! Ben tre nuovi arrivi: Jonathan, Angel e Elvis. Jonathan è entrato ormai quasi tre settimane fa. Un ragazzo di diciassette anni, dolce che, dopo essere venuto a visitare la casetta una giornata, il giorno seguente, autonomamente, ha preso il bus ed è arrivato
a Pachacamac da solo! Che bello, no? Come Carlos e Jesus, anche loro sono arrivati soli, credo che sia un punto a favore per la filosofia sinergica! Il ragazzo è protagonista della propria vita e del percorso che sceglie di fare, è lui che decide perché e come, nel bene e nel male, ma quando decide per il suo bene siamo contentissimi, noi possiamo aiutarli a scegliere la via che li indirizza al bene, poi loro decidono, così come nelle relazioni che viviamo con le persone a noi vicine.
Jonathan fin da subito mostra le sue passioni: gli piace il football, la musica, disegnare, fare braccialetti, andare in bici, insomma un ragazzo pieno di interessi e, come tutti i ragazzi nella casa, non si tira indietro a tavola!
Angel, invece, è il piccolino della casa ora: ha 14 anni, è molto attivo, anche lui amante della palla, del football, della musica, del ballo hip hop. Anche lui è un ragazzo ricco di passioni, che porta molta allegria in casa.
L’ultimo arrivato è Elvis, che ha già 18 anni. Amante di braccialetti, del football e dei giochi con le carte, un ragazzo all’inizio molto riservato, ma che ora si sta ambientando bene ed è molto servizievole in casa.
Come è normale nel processo di uscita dalla strada, c’è chi va e c’è chi viene. Purtroppo, un paio di giorni fa, il nostro Carlos, nostro perché era in casetta da vari mesi, ha deciso di lasciare temporaneamente la casetta. La sorpresa e il dispiacere mio e di tutti gli educatori della casa è stato grande, perché anche se sono qui da poco tempo, è nato un profondo affetto per questi ragazzi, (che già era presente dall’Italia, ma ora che sono qui ed ha proprio preso forma). Nasce subito spontaneo fare ipotesi sui motivi della sua decisione, se sia la chiamata della strada, la voglia di sentirsi più libero, la voglia di lavorare.. questo non possiamo saperlo, ognuno è diverso ed è nella libertà di ognuno di noi che Sinergia accoglie: così come i ragazzi liberamente entrano in casa, liberamente possono anche scegliere di uscirne! Magari sarà solo un allontanamento temporaneo o meno, ma una cosa è certa, non verrà abbandonato se anche deciderà di rimanere fuori e ricominciare a vivere in strada. Sinergia sarà con lui, lo accompagnerà e lo appoggerà! E poi gli amici dell’attività in strada. Ho vissuto giornate in strada conoscendo tanti ragazzi, ho visto i posti dove vivono e, finché non ci sono entrata, mi sembrava difficile pensare che posti così mal curati, per odore e aspetto, fossero posti in cui vivere o dormire la notte. Posti quasi in pieno centro di Lima, in una strada superaffollata di turisti: siamo entrati con Martin da un cancello e lì mi si è aperto un mondo e pensavo: “Fossi stata una semplice turista, questi posti non li avrei neanche immaginati”. Riscopro così la gioia del perché di questo viaggio e di questa esperienza: la voglia di conoscere persone, luoghi, pensieri e vite diverse dalla mia. In queste settimane ho conosciuto di più i ragazzi in strada: siamo andati allo stadio a vedere una partita di calcio che amano così tanto, abbiamo accompagnato dei ragazzi adulti a fare il proprio documento d’identità: che gioia vedere i loro occhi brillare e il loro sorriso quando firmano il documento… un passo fatto! Altri li abbiamo accompagnati nella ricerca di un lavoro, come Angel. Vi ricordate di lui? E’ uno dei ragazzi che dall’anno scorso si è reinserito nella sua famiglia di origine, ma che il progetto continua a seguire e aiutare da vicino. Ha trovato lavoro in un ristorante e vive a casa con la sua famiglia che vediamo spesso e a cui siamo molto vicini! E di Andrea? Ormai siamo vicini a diventare tutti zii della sua piccola bimba, il cui nome e’ ancora segreto, ma che a dicembre terremo fra le braccia! Ora Andrea lavora, vive con il suo ragazzo vicino alla casetta, e questa settimana ha fatto una “pollada”! Che cos’ è? Cucinare pollo e patate per gli amici che danno in cambio un contributo, un modo per aiutare o aiutarsi con qualche soldo in più, condividendo il piacere di stare a tavola e mangiare insieme: un’ottima idea, è proprio nel bisogno o nella mancanza di molte fortune che qui la gente si ingegna e inventa qualsiasi cosa per sopravvivere. Hanno una forza e una determinazione da prendere a modello!
Cari amici, nell’attesa di condividere presto con voi altre emozioni e storie di questa avventura, mentre in casetta alcuni ragazzi stanno pensando di entrare e coltiviamo la speranza del ritorno del nostro Carlos, vi mando un caloroso abbraccio!
Vostra Selena