Lima-Verona, 31 marzo
2020
Carissimi amici,
Come state in questo tempo speciale che stiamo vivendo qui e in tutto il mondo? Spero davvero bene e il più possibile sereni. Abbiamo aspettato a scrivere perché sapevamo che gli animi erano pieni di tante emozioni, non facili da gestire. Adesso però che siamo tutti più consapevoli di essere uniti ad ogni essere umano e creatura vivente di questa nostra Terra, è bello ritrovarsi e alimentare, con parole e sentimenti, il legame di affetto e amicizia profonda che ci lega al Perù, ai ragazzi e agli operatori del nostro progetto di Lima. Anche là stanno succedendo tante cose.
Dal 16 marzo sono attive in Perù le stesse misure di contenimento del virus attuate qui in Italia, con coprifuoco totale in capitale dalle 8 di sera alle 5 di mattina. Ciò ha avuto forti conseguenze sui beneficiari ed operatori del progetto. Abbiamo iniziato subito a ricevere richieste di aiuto sia dai ragazzi che si trovano in strada sia dalle famiglie più povere: dove andare a stare se non hai una casa e la polizia ti manda via da ogni piazza e rotonda dove almeno dormivi? Come sfamare la famiglia se lavoravi fino al giorno prima in strada, vendendo caramelle o pulendo i vetri delle macchine? Grande è stata la preoccupazione del nostro fondatore peruviano Martin per queste persone, in carne ed ossa, che a noi ricorrevano. Abbiamo subito deciso come Sinergia di istituire forme straordinarie di AIUTI ALIMENTARI, che vengono distribuiti da Martin con il nostro pulmino (vedi foto). Abbiamo deciso di AUMENTARE IL NUMERO DI RAGAZZI OSPITATI nella STRUTTURA di ACCOGLIENZA, con tutte le problematiche connesse soprattutto allo stato di salute dei nuovi arrivati: tutti i centri medici di zona sono chiusi, impossibile ricorrere a medici privati, quindi l’unico modo per sottoporli ad un check-up medico è stato fare pressione sul Ministero degli Affari Sociali e sulla Vice-Ministra affinché si incaricassero loro di tale responsabilità. Alla fine lo hanno fatto con la condizione però che i minori venissero poi inseriti nelle strutture pubbliche. Noi abbiamo acconsentito, per non entrare in uno scontro poco opportuno con le istituzioni, ma non siamo stati d’accordo che i ragazzi non abbiano potuto decidere dove stare né salutare Martin che si era preso cura di loro dalla strada alla nostra casa-famiglia, fino al Ministero. L’importante comunque è che lo stato abbia capito la necessitò di farsi carico di chi in questa emergenza non ha casa né nessuna risorsa economica per mangiare e curarsi.
Abbiamo dovuto riorganizzare
attività, presenza ed orari degli operatori del nostro progetto: sono stati
sospesi, per prevenire eventuale contagio di ragazzi e insegnanti, tutti i
laboratori interni (musica, ceramica e recupero scolastico); abbiamo lasciato a
casa cuoca, psicologa e assistente sociale per pregresse problematiche di
salute o per la difficoltà ad arrivare sul poto di lavoro coi mezzi pubblici. Martin
si è trasferito a vivere in casa-famiglia già dal 17 marzo, per timore di
non riuscire a spostarsi verso la nostra struttura e per dare supporto agli
educatori visto l’aumentato numero di ragazzi che vi hanno vissuto per alcuni
giorni. Sono tornati a vivere con noi Renè e Romel, i due ragazzi
maggiorenni che hanno fatto uno stupendo percorso di recupero sociale negli
anni scorsi all’interno della casa-famiglia, e che stavano entrambi vivendo in
modo autonomo nelle vicinanze della casa-famiglia: il divieto di transito
impedisce a Romel di lavorare come musico sugli autobus, come ha sempre fatto,
la chiusura delle scuole gli impedisce inoltre di proseguire con il corso
biennale di meccanica che aveva appena iniziato in un ottimo istituto
professionale, cosa di cui era felicissimo e noi super orgogliosi; la chiusura
della fabbrica dove Renè stava lavorando da circa un mese gli impedisce di
avere il denaro per l’affitto e il cibo. Quindi ad entrambi abbiamo proposto di
tornare momentaneamente a vivere in casa-famiglia per avere cibo e alloggio
garantiti, non esporsi a troppi contatti esterni ed evitare di andare e venire
esponendo gli altri minori. Capite cosa vuol dire che Sinergia rimane un
punto di riferimento anche per chi ha già finito il percorso di recupero e
reinserimento sociale? Vuol dire essere una famiglia, e poter dire ai tuoi
figli di tornare quando vogliono, soprattutto quando sono in difficoltà. Non
sapete quanto Renè e Romel ci siano grati: ci considerano davvero la loro
famiglia. Entrambi sono orfani. Entrambi sono arrivati già adulti nel nostro
progetto, considerati dalle statistiche degli “irrecuperabili”. Sono invece
degli splendidi 28enni, risbocciati in tutto il loro splendore, con sogni e
progetti per il loro futuro. Che meraviglia! Miracoli possibili solo se si
crede nell’essere umano e nell’incorruttibilità della sua anima che resiste ad
ogni difficoltà e bruttura.
Infine, ma è forse la
cosa più importante, Sinergia Por La Infancia tramite Martin e la sua compagna
Sara, che gestisce la pagina facebook che vi invito a visitare, stanno facendo
tante AZIONI DI PRESSIONE POLITICA sul governo e sugli enti preposti alla cura
sociale delle fasce deboli per denunciare lesione di diritti (come quello
gravissimo di ieri, quando un ragazzo è stato preso coi gas lacrimogeni dalla
polizia perché in strada, in violazione alle norme di contenimento del virus,
picchiato, costretto a pulire i bagni del commissariato e rilasciato solo
quando Martin è andato in sua difesa) o mancata attenzione a chi non ha davvero
i mezzo per poter rispettare le norme di sicurezza scattate dal 16 marzo: dove
andranno a stare i senzatetto che in una città come Lima sono tantissimi? Cosa
mangeranno i poveri se non ci saranno distribuzioni di alimenti massivi? Qualcosa
si sta muovendo, sembra che il Ministero degli Affari Sociali apra una
struttura di accoglienza temporanea per i ragazzi non accompagnati. Speriamo
poi diventi stabile.
Vi invito a guardare le
pagine facebook di Sinergia e Sinergia Por La Infancia dove stiamo postando
varie notizie. Siamo uniti. Siamo uno.
Vi auguriamo di stare
bene con tutto il cuore. Grazie per essere con noi anche ora.