INTERVENTI DI AIUTO PER STRADA
Lima, 28 luglio 2018
Martedì ho accompagnato Martin in strada. La prima tappa è stata il porto dei pescatori di Lima. Qui i ragazzi dormono sotto le barche. La marea può crescere all’improvviso e mettere in pericolo le loro vite.
Sono le 9 del mattino e stanno ancora dormendo. Martin si avvicina con delicatezza e li sveglia. Loro escono uno ad uno: sembrano dei contorsionisti. C’è anche Luis Angel, il ragazzo che avrebbe dovuto entrare nella casa-famiglia. Sono molto provati dalla nottata umida e dal consumo notturno delle droghe. Martin li saluta, li ascolta, li invita a salire sul pulmino per parlare con più calma. Con delicatezza e pacatezza li porta a parlare di loro, di come stanno, dei loro progetti. Nel giro di pochi minuti vedo concretizzarsi sotto ai miei occhi tanti piccoli, ma importatissimi interventi di aiuto per ognuno di loro. Alexander (20), il più grande, chiama la madre col cellulare di Martin. Si mette d’accordo di andare a trovarla. Più tardi lo mettiamo su un autobus pagandogli il biglietto. Martin gli consiglia di parlare con la madre per rifare la carta d’identità: se la polizia lo trovasse senza documenti sarebbe un grosso problema. Luis Angel (14) parla con Martin dei motivi per cui non è venuto a vivere nella nostra casa il giorno stabilito. É sincero. Ammette di non riuscire a resistere al richiamo della droga. Martin gli esprime tutta la nostra comprensione e gli ripete che, quando se la sente, lo aspettiamo. Luis Enrique (15) viene da un’altra città a otto ore da Lima. Martin lo invita a pensare se non gli converrebbe tornare a casa sua. Gli ricorda che se vuole, noi possiamo aiutarlo col biglietto dell’autobus. Lui è un po’ incredulo. Per il momento sembra ancora troppo attratto dalla strada e dal consumo di droga. A tutti e tre Martin distribuisce il fumetto che la nostra associazione ha stampato per insegnare ai ragazzi i danni a cui vanno incontro con il consumo di droghe. Lo sfogliano con attenzione sul nostro pulmino: qualcuno legge a stento, sillabando. Mi fanno una profonda tenerezza. Ancora così giovani, ma già così adulti. Alla fine ci chiedono di dare loro un passaggio. Quando li lasciamo condividiamo una semplice colazione per strada: sono davvero affamati. Alla fine volano via in un secondo, lasciandomi con la sensazione di perdersi in una città immensa dove nessuno li protegge. Io e Martin proseguiamo per il tribunale. Dobbiamo richiedere i documenti processuali di un ragazzo detenuto in carcere che non ha nessuno che lo possa fare per lui. Quanta umanità sia nei ragazzi che nel nostro operatore di strada. Davanti ai miei occhi e nel cuore che batte forte restano i volti dei tre ragazzi “pescatori”.