Chocolatin: un anelito di affetto e libertà
Natale 2015
Buon Natale e Buon Anno di tutto cuore da ognuno dei bambini, adolescenti e ragazzi che nel 2015 abbiamo incontrato, sostenuto e aiutato sia in strada che nella casafamiglia. Vi giunga in particolare l’abbraccio caldo e sorridente di Jorge Eliseo, detto affettuosamente Chocolatin (cioccolatino) per la sua pelle scura. Ricordo con emozione e tenerezza il giorno in cui ci siamo incontrati ad agosto per strada (vedi foto). Sempre così sorridente e divertente. Avanzava nella piazza in cui ci eravamo fermati con Martin e Roberto, trascinandosi dietro il lenzuolo che aveva usato per dormire. Sembrava un principe avvolto nel suo mantello. Gli mancava solo corona e spada.Lo conosco da anni. Ogni volta che torno in Perù c’è occasione di rivederlo. Mi ha sempre stupito il suo buonumore e il suo ottimismo. Vive in strada da molti anni ed è già maggiorenne. E’ uno di quei ragazzi che il progetto aiuta con interventi sanitari, documenti, ricerca di lavoro. Con la sua famiglia, in particolare la zia, mantiene rapporti sporadici. Quest’anno quando lo abbiamo invitato alla festa dei 10 anni di Sinergia Por La Infancia non è potuto venire perché era il compleanno della zia e le aveva promesso di andare a trovarla. Era preoccupato di racimolare i soldi per fare la spesa e preparare un piatto tipico peruviano di cui lei è ghiotta. I ragazzi di strada hanno questa delicatezza di attenzioni nei confronti di amici e familiari, anche se i rapporti sono difficili e spesso vengono giudicati ed emarginati dal contesto familiare. Credo del tutto naturale questo anelito dei ragazzi di strada a mantenere o ritrovare l’affetto dei legami di sangue: senza affetti tutti noi ci sentiamo perduti. Jorge è uno spirito libero, che difficilmente uscirà dalla vita di strada. Da piccolo è stato in vari istituti senza mai trovare lo spazio adatto per una scelta di vita alternativa alla strada. Ma lui non si lamenta, in strada ha trovato un gruppo di amici che sono diventati la sua famiglia, si dà da fare a lavorare pulendo i vetri delle macchine ai semafori. Lo fa molto seriamente. Spesso ha problemi con la polizia, che ogni volta che lo controlla lo mette in stato di ferma per i suoi precedenti e passa delle settimane solo e abbandonato nella cella finché non decidono di rilasciarlo.
Poche settimane fa ha compiuto gli anni e gli ho mandato gli auguri tramite facebook. Non ha mai risposto. Ho saputo da Martin che è finito in carcere, per aver presenziato, anche se non direttamente compiuto, ad un furto organizzato da suoi conoscenti. In carcere ha ritrovato il padre che lo ha preso sotto le sue ali protettrici e lo ha perlomeno aiutato a sopravvivere nell’ambiente complicato e corrotto del carcere più affollato del Perù. Mi si è stretto il cuore a ricevere la notizia. Martin mi dice che adesso sorride un po’ meno. Me lo immagino come un uccello selvatico imprigionato in una gabbia. Deve soffrire molto la mancanza di libertà che aveva in strada. Noi continuiamo ad aiutarlo con le visite periodiche che Martin fa in carcere per confortare e portare beni di prima necessità ai ragazzi che ora sono lì, ad aspettare un giudizio che spesso ritarda anni, a volte, come nel caso di Chocolatin, per reati non commessi. Se riusciamo, in certi casi, cerchiamo anche di sostenere le spese di un legale che si occupi del caso per velocizzare l’iter giudiziario. Quest’anno vorrei chiederVi di ricordarVi intensamente dei ragazzi peruviani e di tutte le persone che passeranno le feste in carcere, spesso soli e abbandonati. Pensiamoli e inviamo loro tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà. Sinergia Por La infancia sarà le nostre mani nell’ aiutarne almeno alcuni. Grazie per ogni aiuto che avete dato ai nostri ragazzi in questo 2015. Ve ne siamo profondamente grati. Alessandra, Martin, ragazzi di Lima e Volontari di Sinergia.