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Buon compleanno, Sinergia!

Notizie da Lima | lunedì 27 Gennaio 2014 09:55

DSCN2086 Verona-Lima, 26 gennaio 2014

Carissimi amici,

che emozione festeggiare con voi i primi 10 anni di Sinergia in Italia e del progetto peruviano! Cliccando su FOTO potrete vedere alcuni scatti della festa per festeggiare il nostro compleanno.

I ricordi di tutto ciò che abbiamo vissuto e costruito per i nostri ragazzi di Lima in questi 10 anni sono tantissimi, ma io e Martin crediamo che l’aspetto più bello siano i volti dei ragazzi che oggi, a differenza di quando li abbiamo conosciuti in strada, stanno concretamente costruendo il loro futuro con orizzonti più luminosi e pieni di speranza rispetto a quelli che avrebbero avuto rimanendo in strada.

Andrea, Esaù, Victor, Kervin, Anthony, Josè Luis. Sono tutti ragazzi che conoscete ormai bene, di cui avete sentito parlare spesso nelle nostre lettere e che ora hanno già iniziato a vivere in modo autonomo o sono ritornati in famiglia o stanno per fare il passo della vita indipendente nel corso del 2014.

Quest’anno probabilmente vedremo uscire dalla casa di accoglienza, con grande emozione, Victor, Kervin e Anthony, sia per l’età ormai raggiunta (compiono 18 anni) sia per il tempo trascorso con noi (da un minimo di 3 ad un massimo di 6 anni), sia per la fase del programma di accoglienza e reinserimento sociale in cui si trovano: fase della vita pre-autonoma. Victor infatti sta già facendo esperienze di stage nell’ambito della pasticceria, continua gli studi di scuola media due volte a settimana in un istituto per il recupero di più anni di studio in modo accelerato, ed è alla ricerca di un lavoro come pasticcere o panettiere: con l’aiuto dei nostri operatori sta portando curriculum in vari negozi. Ha inoltre iniziato un diploma di specializzazione per pasticceri che, nonostante i costi più elevati rispetto ad altri, abbiamo deciso di assumere come progetto chiedendo al ragazzo di contribuire con la metà della quota mensile, per responsabilizzarlo e per renderlo più protagonista delle proprie scelte e dei sacrifici che comporta raggiungere le mete che ci proponiamo.

DSCN2045Kervin e Anthony hanno finito a dicembre il corso annuale per pasticceri che hanno frequentato in due istituti diversi a Lurin, il paese vicino a Pachacamac dove viviamo, ed entrambi si sono appassionati al tipo di attività: Kervin sta facendo la sua prima esperienza di stage in un panificio di Pachacamac

e, come Victor, sta cercando un’opportunità di lavoro più stabile e più remunerato, ed inizierà a breve a frequentare anche lui un diploma di specializzazione. Andrea, che vive sola dall’aprile del 2012, continua il suo bel percorso di studio e lavoro: l’anno scorso ha frequentato un corso di formazione professionale organizzato dal Ministero del Lavoro per formarsi come cassiera; purtroppo le opportunità lavorative non si sono ancora concretizzate in questo ambito, ma lei per il momento continua a lavorare in una fabbrica di cosmetici, riuscendo a coprire tutte le spese della quotidianità, e da poche settimane ha anche iniziato ad aiutare la sorella minore nel pagamento degli studi pre-universitari, dimostrando grande sensibilità e senso di responsabilità. Era una meta che si era posta già anni fa: in più occasioni mi confidava che, una volta uscita dalla casa-famiglia, avrebbe cercato di aiutare economicamente la sua famiglia e in particolare le sorelle, e che quando avesse avuto dei figli li avrebbe tenuti lontano dalla strada e li avrebbe fatti studiare. Questo è uno dei più bei risultati che possiamo raggiungere con i nostri ragazzi: spezzare il circolo vizioso che porta i figli a ripercorrere la stessa dinamica di caduta in strada dei genitori (lavoro minorile, abbandono scolastico, consumo di droga, vita permanente in strada). Io sono sicura che i figli di Andrea o di Esaù difficilmente saranno ragazzi di strada perché la consapevolezza raggiunta da entrambi li porterà a impegnarsi molto per costruire legami affettivi solidi sia con il partner che con i figli, avendo chiaro che lo studio è la prima forma di prevenzione per non cadere in strada e il primo passo importante per costruirsi un futuro di maggiori opportunità.

studioEsaù prosegue bene l’esperienza di reinserimento nella famiglia dello zio paterno a Huaraz, una città ad 8 ore da Lima. Il primo di novembre scorso ha compiuto 19 anni e Martin è andato a trovarlo: lo ha visto bene, contento del lavoro che sta svolgendo (distribuzione di bevande) anche se non è riuscito ancora a trovarlo nell’ambito in cui si era formato (confezioni di vestiti) perché in quella città tale tipo di attività è poco sviluppata; prosegue gli studi medi nella stessa scuola in cui lo avevo accompagnato ad iscriversi ad agosto dell’anno scorso ed è molto ben inserito nella vita familiare e comunitaria (frequenta la parrocchia, partecipa ai tornei di calcio con i cugini). Qualche volta vede anche il padre, con il quale ha un rapporto conflittuale per le passate vicende di violenza domestica, ma non ne rifiuta completamente la presenza: conoscendo i dolori di Esaù, soprattutto per la morte della madre, credo sia già un ottimo risultato.

Questi ragazzi, questi vissuti veri e concreti, queste emozioni che proviamo ogni volta nel guardarli e nell’apprendere dei loro progetti e passi concreti per realizzarli, ci riempiono di orgoglio e non possiamo che rinnovarvi un’altra volta un enorme grazie per averci aiutato in questi 10 anni a rendere possibile un progetto di aiuto concreto per loro, metodologicamente fondato, attento all’individualità dei singoli ragazzi, capace di formarli nello studio e nel lavoro e sempre basato sull’affetto e l’amorevolezza che sentiamo per loro come dei figli.

GRAZIE ed AUGURI A TUTTI per questi 10 ANNI di SOLIDARIETÀ INSIEME.

Alessandra e Martin