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Verona, 28 agosto 2013
Carissimi amici,
come accennato nell’ultimo mio messaggio prima del rientro, vorrei condividere con voi la parte per me più profonda di questa mia permanenza nel progetto peruviano: i giorni in cui sono andata in strada con Martin. Erano vari anni che non sentivo così forte il desiderio di andare a incontrare i ragazzi nelle zone in cui vivono: l’anno scorso ero andata in una sola occasione e mi aveva pervaso una profonda tristezza di fronte alle condizioni di vita in cui li avevo visti, colpita dagli odori e dalla sporcizia dei luoghi, che mi avevano fatto provare un senso di estraneità e di impotenza. Quest’anno è stato diverso: le tre giornate e mezza che ho passato con Martin al fianco dei ragazzi mi hanno fatto provare soprattutto una profonda “comunione” con loro, fatto sperimentare quanto sia sottile il limite tra il pianto e il sorriso, vedendo come affrontano situazioni profondamente tragiche con spirito a volte ironico, ricordato quanto sia importante la presenza del nostro progetto in strada, non solo in casa-famiglia, soprattutto per l’umanità e la grande abnegazione con cui aiutiamo questi ragazzi. Inutile ormai dirvi che le giornate in strada con Martin sono infinite: a volte ci si chiede dove trovi tutta la forza d’animo e fisica per dialogare, guidare, spostarsi da un punto all’altra della città, correggere, suggerire, rispondere al telefono…perché tutto questo avviene spesso in contemporanea senza lasciarti un attimo di respiro. Continua >